CIBO ED EMOZIONI

Nel lungo percorso della conoscenza di sé, pilastro del cammino spirituale, tutto può avere collegamento con le emozioni che dobbiamo imparare a conoscere. Si può lavorare tramite qualsiasi cosa: una di queste è il cibo.

A livello generale il rapporto con il cibo riguarda l’area della sopravvivenza e quindi del nostro posto nel mondo, del farsi riconoscere, vedere, prendere in considerazione.

Ma in questo articolo vorrei fare un distinguo più approfondito. Quando abbiamo voglia di:

– Dolce, frutta o latte…

Significa che siamo molto preoccupati e poco radicati. I nostri troppi pensieri ci stanno facendo volare e fatichiamo a mantenere una stabilità e quindi a trovare una soluzione: abbiamo bisogno di stabilità e nutrimento.

– PIccante…

Significa probabilmente che siamo tristi e bloccati in pensieri negativi che sembrano non avere fine. Sentiamo il bisogno di una spinta forte, il piccante può sostituire un’emozione d’impatto di cui sentiamo la mancanza. Il messaggio spirituale è che non possiamo continuare su questa strada.

– Amaro, caffè, cacao…

Significa che abbiamo disperato bisogno di gioia e amore. La fatica ci annoia, non abbiamo voglia di lavorare per raggiungere gli obbiettivi. Continuiamo a darci amarezza anche con il cibo (probabilmente anche con altre attitudini) perché pensiamo inconsciamente di non essere meritevoli di dolcezza.

– Salato, formaggi…

Significa che la paura e l’ansia sono forti in noi. Cerchiamo inconsciamente qualcosa di forte che ci sostenga perché in realtà noi vogliamo crollare. Avremmo in realtà bisogno di trovare un modo per fortificare la nostra aura…forse fortificando la nostra fede.

– Acidità come limone, aceto…

Significa che i nostri pensieri sono nebulosi, ci sentiamo frustrati ed arrabbiati. In realtà forse anche colpevoli di qualcosa, cercando con questo gusto di punirci. In questo caso dobbiamo cercare un altro modo per sfogare la rabbia come per esempio l’esercizio fisico, che ci aiuta anche a radicarci così da vedere le cose nella giusta prospettiva.

E voi? Avete fatto caso alle vostre scelte alimentari?

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